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Amicizia tra bambini: perché è importante nello sviluppo

Vediamo quanto perché e come è importante l’amicizia tra bambini.

L’amicizia tra bambini un sentimento importante e va coltivato sia fuori che dentro la scuola.

L’amicizia nasce già nella prima infanzia in maniera spontanea e non è necessariamente reciproca, ovvero un bambino può dire “mamma guarda, lui è mio amico”, ma l’altro non lo sa.

L’amicizia racchiude valori importanti, intatti dire sei mio amico indica ti voglio bene, mi piaci così come sei.

amicizia tra bambini

Non a caso dire non ti faccio più amico significa “non ti voglio più bene, non mi piaci più”.

Già all’asilo i bambini si cercano reciprocamente per giocare insieme, farsi compagnia, creare legami, consolarsi, preferendo un compagno rispetto a un altro.

Gran parte di questi rapporti non durano nel tempo ed è normale, poiché l’amicizia dei bambini è disinteressata, ovvero pura e spontanea, quindi non c’è nulla di cui preoccuparsi.

Per i bambini l’amicizia è un aspetto importante nello sviluppo infantilequasi tutti dicono di avere degli amici o di volerli.

Infatti i bambini spesso ci raccontano i giochi che fanno con i loro amici, i progetti, i sogni, a volte anche le confidenze che si fanno.

Altre volte dicono di non avere amici o di essere rifiutati da loro, ci raccontano di qualche torto subito o conflitto.

Perché è importante l’amicizia tra bambini

L’amicizia tra bambini rappresenta la prima apertura verso l’ambiente extrafamiliare, facendo esperienza attraverso i primi rapporti sociali tra pari, poiché non è uguale al rapporto che hanno con genitori, fratelli, adulti.

Questo aiuta i piccoli a conoscere sé stessi al di fuori dell’ambiente familiare, quindi a conoscere le proprie emozioni, desideri, interessi, capacità, risorse, limiti, crescendo sia a livello personale che relazionale, affinando qualità come cooperazione, mediazione, altruismo.

La scuola dell’infanzia è un’ottima palestra per l’amicizia, specialmente per i figli unici e coloro che vivono in condomini dispersivi, dove le relazioni sono spesso fredde, se non inesistenti.

Questo vale soprattutto per i bambini timidi, introversi o vulnerabili poiché l’amicizia dà sicurezza, li aiuta ad affrontare le problematiche della loro vita che, anche se per noi adulti sembrano banali, per i bambini sono importanti.

L’amicizia tra bambini significa anche aiutarsi e proteggersi a vicenda senza l’aiuto dei genitori, affrontare situazioni nuove e quindi crescere insieme.

relazioni infanzia

Ora, prima di entrare nel dettaglio, diamo una definizione di amico nel contesto infantile.

L’amico è quella persona che arriva nella tua vita anche se non la cerchi, quindi possiamo dire che la vera amicizia si basa sulla libertà, che insieme alla verità costituiscono il DNA di tutti i valori.

Abbiamo detto che l’amicizia tra bambini permette di affinare qualità come cooperazione, mediazione, altruismo.

Cooperazione

Il bambino attraverso la cooperazione impara ad adottare comportamenti finalizzati a un obiettivo comune, favorendo sia il proprio benessere che quello altrui.

Agendo per obiettivi comuni affina sia capacità di comunicazione che fiducia nell’altro, imparando a tollerare la frustrazione e riconoscendo il valore dell’attesa.

Mediazione

Nell’amicizia, come in ogni rapporto, ci possono essere momenti di confronto come di scontro.

Quando la direzione è comune confronto e scontro diventano arricchimento, permettendo al bambino di affinare capacità legate a negoziazione, compromesso e riconciliazione.

Altruismo

L’altruismo è anche l’evoluzione della cooperazione.

Prima abbiamo detto che agendo verso un obiettivo comune, i bambini favoriscono sia il proprio benessere che quello altrui.

Questo li aiuta a sviluppare empatia e da grandi comprenderanno che in una società, ovvero un insieme di persone, il vero successo personale e professionale passa anche dal successo collettivo.

Adesso vediamo alcuni aspetti nel dettaglio.

Cos’è l’amicizia tra bambini

Fin dai primi mesi di vita i bambini dimostrano attrazione verso i coetanei, che poi diviene volontà di stabilire un contatto.

I primi approcci sono semplici, spesso si basano sull’imitare altri bambini, poi crescendo gli scambi comunicativi sono sia più collaborativi che coordinati.

Infatti verso i due anni i bambini aiutandosi con le parole interagiscono verso scopi comuni, quindi sorgono anche i primi conflitti, basilari per prendere le proprie misure relazionali.

Poi crescendo i bambini sviluppano il linguaggio, comunicano emozioni, desideri ed aspettative, costruiscono relazioni più articolate, più intime, fino a condividere idee, storie e sogni.

Queste amicizie hanno dinamiche diverse rispetto a quelle dei bambini più grandi, tuttavia non significa che siano meno importanti.

amico del cuore

Crescendo il bambino affina la capacità di interagire con l’altro, ne valuta i punti di vista, diventando più selettivo nella scelta degli amici, solitamente preferendoli in base alla comunanza di interessi.

Come detto prima, l’amicizia aiuta tra bambini favorisce la conoscenza di sé, dell’altro e del mondo circostante.

Attraverso il confronto il bambino affina le proprie competenze sociali che crescendo servono sia a formulare opinioni che a sostenerle, oltre a contemplare prospettive diverse e in caso di disaccordo, negoziare soluzioni.

Attraverso l’amicizia i bambini sperimentano diversi stati d’animo, sintonizzandosi anche sulle emozioni dell’altro, e condividendo esperienze sviluppano principi morali come lealtà, solidarietà e senso di giustizia.

L’amicizia tra bambini è anche una palestra per il carattere, poiché si basa su interazioni paritarie, quindi sia sulla reciprocità che sull’inversione dei ruoli, ovvero collaborano, competono, a volte vanno d’accordo altre confliggono.

Infatti l’amicizia è diversa dal rapporto che il bambino può avere con fratello o sorella, poiché spesso c’è la mediazione dei genitori.

Chi è l’amico

L’amico è una persona alla quale vogliamo bene e spesso non sappiamo il perché, è amico e basta.

L’amico condivide con te esperienze piacevoli, ti sta vicino in quelle spiacevoli o nelle difficoltà, si prende cura delle tue emozioni, se ti ferisce con rabbia o impulsività riconosce lo sbaglio e si scusa.

Un amico non sta con te solo quando gli fa comodo o quando non sa cosa fare, bensì ti coinvolge nella sua vita condividendo il suo tempo con te.

Queste sono dinamiche che gli adulti razionalizzano, mentre i piccoli no, ecco perché mamma e papà possono guidare i bambini a gestire i loro rapporti di amicizia.

Come aiutare i bambini a gestire l’amicizia

Come detto prima, l’amicizia è un valore importantissimo, quindi è importante che i bambini ne riconoscano il valore.

importanza amicizia tra bambini

Questo non significa che mamma e papà devono scegliere gli amici per il bambino, bensì devono aiutarlo a sviluppare una corretta gestione dei rapporti.

Quando il bambino racconta cosa fa con i suoi amici è importante che mamma e papà ascoltino in modo partecipativo, quindi facendo domande, ad esempio chiedendogli se si sente compreso, sostenuto e se con il suo comportamento riesce a dimostrare amicizia.

Se invece il bambino racconta un problema mamma e papà possono chiedergli se con i suoi amici ha trovato una soluzione comune, se la loro condivisione di intenti ha rafforzato l’amicizia.

È bene stimolare la riflessione nel bambino verso l’amicizia piuttosto che intromettersi nelle sue dinamiche amicali, tuttavia ricordandogli che se ha bisogno mamma e papà ci sono sempre.

Per i bambini è importante vivere l’amicizia in modo sano e costruttivo, poiché lo aiuta a comprendere l’altro anche decentrandosi da sé stesso.

Amicizia come veicolo di valori

L’amicizia tra bambini si basa su interazioni reciproche poiché essendo allo stesso stadio evolutivo vi è anche l’inversione dei ruoli, che favorisce l’equilibrio fra cooperazione e competizione.

gioco e amicizia tra bambini

Nell’amicizia si vivono principi morali come lealtà, solidarietà, senso di giustizia alleando competenze sociali che poi guidano il bambino nella vita da adulto.

L’amicizia è una vera e propria palestra sociale dove i bambini sperimentano sé stessi, imparando ad autoregolarsi sviluppando anche senso di appartenenza, dove il gruppo diventa il luogo in cui il bambino inizia a costruire la sua identità.

Il ruolo degli adulti

I genitori influenzano in maniera diretta o indiretta lo sviluppo delle relazioni amicali del bambino.

Il rapporto con mamma e papà è la base da cui il bambino sperimenta le prime relazioni esterne, poiché il rapporto con i genitori rappresenta il suo primo modello di riferimento.

Poi aspetti legati a stile di vita familiare, scuola, quartiere, amici dei genitori, contesto sociale ed economico, influiscono sui criteri con cui il bambino sceglie i suoi amici.

Per gli adulti è difficile comprendere come comportarsi, da un lato vorrebbero favorirne i rapporti di amicizia, dall’altro non vogliono intromettersi.

Ci sono bambini che preferiscono gli adulti ai coetanei, altri che hanno tanti amichetti ma pochi rapporti preferenziali.

Alcuni genitori vogliono che il bambino stringa amicizia con determinati bambini, questo perché consci di quanto le amicizie influenzino carattere e comportamenti del piccolo.

Tuttavia è bene chiedersi se non siano aspettative genitoriali o peggio, pretese che il bambino sia come lo vogliono i genitori.

Uno degli errori peggiori è insistere perché il bambino frequenti uno o più amici particolari perché, secondo mamma e papà, lo aiuterebbero a essere più ordinato o andare meglio a scuola.

Questo approccio, per quanto sia in buona fede fa sentire il figlio inadeguato, come se il suo valore personale sia il riflesso di chi frequenta e non di chi è come individuo.

Quindi è importante non forzare i bambini, rispettando preferenze, tempi e modi di fare amicizia.

Mamma e papà possono aiutare il figlio attraverso il dialogo e le domande, come detto prima, quindi dimostrarsi partecipativi quando condivide le sue esperienze.

Inoltre i genitori possono dare l’esempio, ovvero coltivare sane amicizie dando così al bambino un sano punto di riferimento.

Come detto prima, è bene non intromettersi nelle amicizie del bambino, tuttavia occorre essere attenti per comprendere la qualità delle sue relazioni.

E’ importante ricordare che per i bambini litigi o rivalità con i coetanei sono problemi importanti, quindi occorre essere empatici quando il piccolo li condivide con mamma e papà e quando possibile comprendere insieme come può risolvere una data situazione.

Questo aiuta il bambino a sviluppare sia autostima che propensione a creare relazioni positive.

Ripetiamo, non significa intromettersi nei loro litigi o risolvere problemi che invece possono risolvere da soli.

I genitori iper-protettivi tendono ad evitare ai figli esperienze negative, intervenendo prima che possano litigare con altri bambini e non va bene, perché sperimentare conflitti, litigi e scontri è una palestra di vita, poiché permette di affinare competenze sociali e caratteriali.

Litigare se fatto in maniera costruttiva permette di imparare, poiché l’amicizia è anche fatta di litigi.

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