Oggi 18 marzo siamo stati per la seconda volta al CIOFS, scuola professionale sita in via S. Maria Mazzarello 102.
Abbiamo incontrato 2 gruppi di ragazze e ragazzi che frequentano i corsi di formazione professionale.
Stamattina, su invito dei professori, abbiamo affrontato il tema del bullismo e cyberbullismo.
Ma soprattutto abbiamo parlato di rispetto, rispetto delle persone, delle differenze, delle idee, del rifiuto della violenza come metodo per imporre le proprie idee o il proprio modo di pensare sull’altro.
Siamo riusciti ad aprire un dialogo, prima timido e poi sempre più aperto e coinvolgente, in cui i ragazzi (ma soprattutto le ragazze) hanno portato i loro vissuti, le loro esperienze, spesso dolorose. Esperienze e vissuti che ci rafforzano ogni giorno di più nella consapevolezza che sia necessario, ineludibile, impellente e urgente intervenire per prevenire, per sensibilizzare, per offrire nuovi punti di vista, nuove modalità di confrontarsi con gli altri.
Abbiamo parlato di empatia, di mettersi nei panni degli altri, della necessità da parte dei più giovani di essere aperti, avere fiducia nella possibilità di cambiare la società, perché solo partendo dai giovani di oggi, che saranno la società di domani, potremo sperare in un futuro con meno violenza.
Sappiamo noi, sanno loro, come tutti, che la sfida è difficile, soprattutto oggi che viviamo in un mondo in cui sembra che solo i più forti siano dalla parte della ragione.
Ma guardando gli occhi di questi ragazzi, occhi che brillano, occhi aperti, a volte delusi, a volte tristi, a volte arrabbiati, a volte che ti sfidano, possiamo davvero pensare di dare voce al silenzio.














