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Elena Gianini Belotti: dalla parte delle bambine

Elena Gianini Belotti, nata a Roma il 2 dicembre 1929 e scomparsa il 24 dicembre 2022, oltre ad essere stata una pedagogista, scrittrice e insegnante ha lavorato per molto tempo nel campo dell’assistenza all’infanzia.

Infatti già nel 1960 Elena Gianini Belotti partecipò alla fondazione del Centro Nascita Montessori, a Roma, assumendone la direzione fino al 1980.

Il Centro Nascita Montessori si occupa di ricerca sullo sviluppo del bambino e sul suo mondo relazionale durante i primi anni di vita, oltre a formare diversi operatori della prima infanzia.

elena gianini belotti

Elena Gianini Belotti ha anche collaborato con diversi giornali e riviste, come “Noi Donne” che dal 1944 racconta attività, pensieri, conquiste e movimenti delle donne, con attenzione al contesto culturale e politico.

Inoltre la Belotti ha anche vinto diversi premi:

  • nel 1985 il Premio Napoli, un riconoscimento per la cultura e la lingua italiana nato nel 1954 e assegnato a cadenza annuale
  • nel 2001 il Premio letterario nazionale per la donna scrittrice, nato dall’idea del giornalista toscano Pier Antonio Zannoni nel 1985, per valorizzare e incoraggiare l’attività femminile nel campo della narrativa
  • nel 2004 il Premio Grinzane Cavour, fondato da Don Francesco Meotto nel 1982 per avvicinare i giovani alla lettura.

Elena Giannini Belotti nacque a Roma da genitori di origine bergamasca, trascorrendo l’adolescenza fra la capitale e la provincia lombarda, dove la madre faceva l’insegnante.

Dattilografa presso un magazzino di articoli industriali, a sedici anni iniziò a scrivere racconti poi pubblicati su alcune riviste femminili dell’epoca.

Con il passare degli anni l’interesse per lo sviluppo infantile spinse la Belotti a diplomarsi presso la Scuola Assistenti Infanzia Montessori.

Poi durante la sua direzione, il Centro Nascita Montessori iniziò ad occuparsi sia di preparare al parto le future madri che alla cura dei bambini nei primi mesi di vita.

L’idea di partenza, assolutamente radicale per l’epoca, era di concretizzare le diverse teorie montessoriane sulla vita psichica dei bambini, poiché allora erano spesso considerati insensibili a stimoli affettivi ed ambientali.

Era perciò indispensabile rivedere sia le modalità del parto che della nascita, spesso violente e intrusive, quindi poco inclini alle necessità dei bambini e delle madri.

Di riflesso, con delicatezza e attenzione occorreva rielaborare interventi e cure di modo che fossero il più adeguate possibili, oltre a gestire la preparazione scientifica degli assistenti specializzati.

Per le gestanti vennero creati corsi di preparazione al parto con training autogeno e cura del neonato, nei quali furono coinvolti anche i padri, poiché ammessi in sala parto.

In seguito il Centro Nascita ha anche gestito alcuni asili nido aziendali

Grazie alla sua grande passione e dedizione, Elena Gianini Belotti contribuì ad una raccolta sistematica di saggi, letteratura e testi inerenti l’infanzia, tanto che oggi il nucleo della biblioteca del Centro Nascita annovera oltre 3.000 volumi.

Per Elena Gianini Belotti questa grande esperienza e dedizione verso i bambini ha contribuito anche alla sua formazione professionale come scrittrice.

Infatti a partire dagli anni ’70 la Belotti scrisse numerosi romanzi, opere e saggi approfondendo il tema della maternità nella letteratura contemporanea.

Lavorando con bambini al di sotto dei 3 anni e osservandone i comportamenti precoci, diversificati secondo il genere, nacque il suo primo libro, “Dalla parte delle bambine”.

Il saggio analizza i diversi condizionamenti culturali e sociali a cui maschi e femmine erano sottoposti, ottenendo un grandissimo successo tanto che vie tradotto in ben 15 lingue, con 57 edizioni e 600.000 copie vendute.

Elena Gianini Belotti fu la prima in Italia a porre l’attenzione sui condizionamenti sociali e culturali che, durante lo sviluppo influenzano sia maschi che femmine, evidenziando come non esistano qualità maschili o femminili, bensì qualità umane.

Elena Gianini Belotti fin da piccola si chiedeva : perché i bambini e le bambine non possono fare le stesse cose?

Perché queste differenze sono una sorta di dogma?

Non si tratta di fare la gara tra maschi e femmine, bensì di prendere atto che, se le differenze sono anche tema di discussione, allora sono un valore, poiché parliamo di crescita e quindi anche di cambiamento.

Se invece le differenze sono limitazioni dogmatiche allora parliamo di ingiustizie.

È ovvio che ci siano differenze tra maschi e femmine, questo è evidente.

Tuttavia non significa che le differenze sociali siano lo specchio delle differenze naturali.

Infatti secondo la sua lunga esperienza educativa con genitori e bambini in età prescolare, Elena Gianini Belotti indica come la tradizionale differenza di carattere tra maschio e femmina non sia il riflesso di fattori innati, bensì di condizionamenti spesso subiti durante lo sviluppo.

La cultura alla quale apparteniamo cerca di instillare negli individui di entrambi i sessi i comportamenti più adeguati per poter sia conservare i propri valori che trasmetterli alle nuove generazioni.

Tra questi valori, parliamo degli anni ’70, c’era anche la superiorità maschile, percepita come naturale, contrapposta all’inferiorità femminile, anch’essa percepita come naturale.

È ovvio che all’epoca questa differenza era a sfavore del sesso femminile, ed ecco perché il libro “Dalla parte delle bambine”.

Non si trattava di educare le bambine a immagine e somiglianza dei maschi, bensì di permettere ad ogni individuo di scoprire sé stesso, indipendentemente da dogmi e condizionamenti legati al proprio sesso di appartenenza.

Nel 1980 uscì il suo libro “Prima le donne e i bambini”, sempre sul tema dei condizionamenti sociali e culturali che influenzano sia maschi che femmine.

dalla parte delle bambine

L’espressione “prima donne e bambini” indica una sorta di norma sociale storica, di tipo cavalleresco, ovvero in caso di pericolo i primi che vanno messi in sicurezza sono donne e bambini.

Questa pratica nacque il 26 febbraio del 1852 durante il naufragio della nave da trasporto truppe HMS Birkenhead, il cui comportamento dell’equipaggio militare fu immortalato su giornali e dipinti dell’epoca.

Il comandante della nave ordinò a donne e bambini, in tutto venti, di salire sull’unica lancia di salvataggio disponibile, mentre gli uomini rimasero sul ponte fino a quando la nave si inabissò.

Elena Gianini Belotti nel suo libro “Prima le donne e i bambini” rievoca racconti tradizionali di antichi codici comportamentali che, avendo dei risvolti ancora oggi, se mancano di equilibrio tendono ad esasperare sia una comunicazione che una relazione paritaria tra i due sessi.

L’autrice, nel libro, porta molti esempi che dimostrano questa differenza tra i sessi e se non si può negare che ognuno di noi abbia le sue peculiari caratteristiche e potenzialità, a prescindere dal  sesso, quello che è davvero difficile – ma non impossibile, basta volerlo e darsi da fare per ottenerlo – è far sì che questa diseguaglianza non diventi pretesto per sopraffare l’altro.

Fra i diversi libri scritti dalla Belotti Belotti troviamo “Pimpì oselì”, edito nel 1995 da Feltrinelli, dove con gli occhi di una bambina si racconta la vita dei piccoli durante il periodo fascista sia nelle borgate romane che nelle valli bergamasche.

Nel suo libro Elena Gianini Belotti pone l’accento sulla separazione di genere e la povertà dell’epoca

Nel romanzo  “Apri le porte all’alba” del 1999, si racconta di una donna che, dopo alcune relazioni amorose fallimentari, giunge alla conclusione che per le donne della sua generazione la vita coniugale offusca o addirittura annulla la propria identità.

E tra queste pagine, scritte quasi vent’anni fa, troviamo la denuncia della scrittrice di quelli che oggi chiamiamo femminicidi.

Nel 2003 Elena Gianini Belotti scrisse “Prima della quiete”, un romanzo che racconta la storia di Italia Donati, un insegnante che, vittima di una pesante diffamazione, si tolse la vita.

La scrittrice e giornalista romana Loredana Lipperini, anche conduttrice radiofonica, nel 2007 ha pubblicato per Feltrinelli “Ancora dalla parte delle bambine”, un aggiornamento dei temi trattati 35 anni prima da Elena Gianini Belotti.

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