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Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è stata istituita il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione 54/134.

Come vediamo a breve la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ha radici storiche ben precise.

giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Qui è importante fare una precisazione.

La data del 25 novembre ha una forte valenza simbolica contro la violenza sulle donne, tuttavia un solo giorno dell’anno non può cambiare le cose.

La differenza la facciamo nei restanti 364 giorni, solo così la violenza e nello specifico, la violenza sulle donne può essere contrastata.

Spesso si crede che la violenza sia inevitabile poiché è parte dell’essere umano, tuttavia non significa che debba essere anche una costante della nostra società.

Infatti come vediamo a breve, la violenza è prima di tutto un aspetto culturale, ovvero un riflesso di come vediamo sia il mondo che il nostro senso delle possibilità.

Spesso per violenza si intende quella fisica, in realtà anche la minaccia, il plagio e l’imposizione della propria autorità ad un soggetto non consenziente sono forme di violenza.

La violenza non danneggia solo fisicamente o psicologicamente, bensì può indurre in un soggetto comportamenti che altrimenti non avrebbe, il tutto per scopi personali di colui che esercita violenza.

Secondo la sociologia ci sono diverse forme di violenza, ovvero:

  • diretta, che colpisce e danneggia in modo diretto
  • strutturale, che colpisce indirettamente
  • culturale, che giustifica la violenza stessa

La violenza culturale è una delle più pericolose, poiché giustifica la violenza sotto diversi profili come quello sociale e culturale.

La violenza culturale implica anche la violenza simbolica, concetto introdotto dal sociologo e antropologo francese Pierre Bourdieu.

Pierre Bourdieu violenza culturale

Pierre Bourdieu

Parliamo di una violenza che non viene esercitata attraverso diretta azione fisica, bensì imponendo visione, ruoli sociali, categorie cognitive e strutture mentali con cui il mondo viene percepito dai soggetti dominanti verso soggetti dominati.

Infatti la violenza culturale è definita sia dolce che invisibile, viene esercitata con il consenso inconsapevole di chi la subisce, poiché si annida nei rapporti di forza alla base delle diverse relazioni.

Ecco perché la violenza prima di avere effetti su corpo e mente è un riflesso culturale, quindi è importante agire anche attraverso informazioni, conoscenza e sensibilizzazione.

Altrimenti rischiamo di combattere gli effetti della violenza dimenticandone le cause.

Noi di Dare Voce al Silenzio crediamo che la divulgazione di informazioni e conoscenza sia indispensabile per creare un terreno culturale dove amore, rispetto ed empatia possano fiorire e splendere dentro ognuno di noi.

Ed ecco perché ripetiamo, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una data importante, tuttavia la differenza sta in ciò che facciamo anche negli altri 364 giorni dell’anno.

Storia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Per comprendere l’importanza del 25 novembre come data per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, occorre conoscerne la storia.

Il 25 novembre 1960 nella Repubblica Dominicana tre attiviste politiche, le sorelle Mirabal, Maria Teresa, Patria e Minerva furono uccise per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo.

sorelle Mirabal

Wikipedia – licensed under CC BY-SA 4.0

La dittatura del politico e generale dominicano Rafael Leónidas Trujillo fu una delle più dure dell’America Latina.

Quando il generale Trujillo salì al potere la famiglia Mirabal, come altre del paese perse quasi ogni bene, prima nazionalizzato e poi incamerato dal dittatore nei suoi beni privati.

Negli anni ’50 le sorelle Mirabal si impegnarono con forza contro la dittatura, costituendo nel 1960 il “Movimento 14 giugno”, sotto la direzione di Manolo Travares Justo, avvocato e leader politico dominicano.

Minerva e Maria Teresa Mirabal usavano come nome in codice “mariposas”, ovvero farfalle.

Il movimento, organizzato in nuclei si espanse in tutto il paese, tuttavia nel gennaio del 1960 venne scoperto dalla polizia segreta ed i membri vennero perseguitati e incarcerati, inclusi le sorelle Mirabal ed i rispettivi mariti.

Le sorelle vennero liberate alcuni mesi dopo mentre i mariti restarono in carcere.

I mariti Leandro e Manolo vennero trasferiti nel carcere della città di Puerto Plata e il 25 novembre 1960 le sorelle Mirabal partirono per andare a trovarli, accompagnate dall’autista Rufino de la Cruz, agricoltore e vettore dominicano.

L’auto venne intercettata, le tre sorelle Mirabal e l’autista vennero costretti a scendere e condotti in una piantagione di canna da zucchero, dove furono brutalmente uccisi.

I corpi vennero rimessi nel veicolo sul quale viaggiavano e poi fatto precipitare in un dirupo, con lo scopo di simulare un incidente.

La morte delle sorelle Mirabal ebbe forti ripercussioni sull’opinione pubblica dominicana, scuotendo molte coscienze, fino all’assassinio del dittatore Trujillo nel 1961.

Nel 1980 in Colombia ci fu il primo Incontro Internazionale Femminista e la Repubblica Dominicana propose il 25 novembre come Giornata internazionale della violenza contro le donne, in onore delle sorelle Mirabal.

Progressivamente altre nazioni si unirono nella commemorazione di questo giorno, come simbolo di denuncia del maltrattamento fisico e psicologico di donne e bambine.

Nel 1998 l’assemblea Generale delle nazioni Unite approvò all’unanimità il 25 novembre come commemorazione internazionale, poi il 17 dicembre 1999 con la risoluzione 54-134 sigillò la data come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, in omaggio alle sorelle Mirabal.

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite invita governi, organizzazioni internazionali e ONG a organizzare ogni 25 novembre attività per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema della violenza contro le donne.

giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

La giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne segna anche l’inizio dei “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere”, infatti precede la Giornata mondiale dei diritti umani, ovvero il 10 dicembre di ogni anno.

Questo periodo comprende altre date importanti, come:

  • il 29 novembre ovvero, il Women Human Rights Defenders Day (WHRD), Donne difensori dei diritti umani
  • il 1° dicembre, la Giornata mondiale contro lAIDS
  • il 6 dicembre, anniversario del massacro del politecnico di Montréal, in Canada

Il 6 dicembre lo studente venticinquenne Marc Lépine sparò a 28 persone uccidendo 14 donne, affermando che voleva combattere il femminismo.

Come colore identificativo della campagna viene utilizzato l’arancione mentre in molti paesi, come l’Italia viene utilizzato il rosso.

Uno degli oggetti simbolo sono delle scarpe da donna di colore rosso, allineate in piazze o luoghi pubblici per rappresentare le vittime di violenza e femminicidio.

L’idea nacque da un’installazione realizzata nel 2009 dall’architetto e artista messicana Elina Chauvet in una piazza della città di Ciudad Juarez, nello stato messicano di Chihuahua e ispirata sia all’omicidio della sorella per mano del marito che alle centinaia di donne rapite e assassinate nella città messicana.

giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

La città di Ciudad Juárez secondo una statistica è considerata la città più pericolosa del mondo, dove la violenza è in buona parte causata dal narcotraffico.

Infatti dal 1993 la città di Ciudad Juárez è tristemente famosa per le 4500 donne scomparse a causa di omicidio, nella maggior parte donne di umile estrazione o impiegate nelle numerose fabbriche che producono beni d’esportazione destinati ai paesi più abbienti.

Questo triste fenomeno è conosciuto anche come le croci rosa di Chihuahua.

croci rosa di Chihuahua

Croci erette a Lomas del Poleo Planta Alta (Ciudad Juárez, Chihuahua), nel luogo dove nel 1996 furono trovati i corpi di otto donne

Sul fenomeno è stato girato anche un film denuncia intitolato Bordertown (2006) con Jennifer Lopez e Antonio Banderas, sostenuto dalla campagna Amnesty International contro i delitti della città di Ciudad Juárez.

La risoluzione dell’Assemblea delle Nazioni Unite che istituisce la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne inserisce quanto deliberato anche in due conferenze precedenti.

Parliamo della Terza e Quarta Conferenza mondiale sulle donne, svoltesi rispettivamente a Nairobi (Kenya) nel 1985 e Pechino (Cina) nel 1995, con la partecipazione di ben 140 nazioni.

Le conferenze deliberano che la violenza contro le donne è un ostacolo al raggiungimento di obiettivi importanti come uguaglianza, sviluppo e pace.

Quindi è necessario adottare misure per prevenire ed eliminare tutte le forme di discriminazione, specie per le donne maggiormente vulnerabili come rifugiate, indigenti, anziane, disabili, indigene, appartenenti a gruppi minoritari o che vivono in zone rurali, remote o in zone di guerra.

La prima grande statistica globale sulla violenza sulle donne è stata promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e pubblicata nel 2013.

È emerso che le donne vittime di violenza hanno il doppio di probabilità di soffrire di depressione e più del doppio di avere problemi mentali o soffrire di alcolismo rispetto a donne che non hanno subito violenza, oltre che più soggette a malattie virali e maggiormente esposte a tentativi di suicidio.

Se ci soffermiamo solo sulle cifre allora la situazione appare desolante, in realtà le cose stanno cambiando poiché le persone sono sempre più consapevoli che la violenza non è una risposta.

Informazioni, conoscenza e sensibilizzazione in termini di violenza e violenza sulle donne sono onnipresenti nella nostra società.

È vero, c’è ancora molto da fare tuttavia molto è stato anche fatto, quindi possiamo pensare di essere verso la direzione giusta.

La differenza sta nella tenacia e nella perseveranza, basilari per continuare a promuovere una cultura a favore di valori sacri come amore, rispetto ed empatia.

Ecco perché noi di Dare Voce al Silenzio crediamo che il modo migliore per celebrare il 25 novembre, la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, sia lavorare bene nei restanti 364 giorni dell’anno.

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